mitografia del quotidiano
Ritrovarla in un gesto
La parte finale delle mie ferie è stata tratteggiata da una serie di interventi in una residenza protetta per anziani a Montese.
Iniziai a pensare alla vecchiaia quando persi l’ultima nonna, Alberta nel Novembre 2007 ….aveva quasi 98 anni.
Quando mi chiedono perchè mi occupo di anziani e di invecchiamento attivo rispondo perchè ho avuto due grandi nonne (Elvezia e Alberta) , vissute a lungo rispetto ai nonni. Le ritrovo quindi da anni nei gesti come nei discorsi di persone che incontro in quei luoghi.
Alberta era molto ghiotta di mele,stava sempre su una sedia nell’aia a controllare tutti noi e spesso la rivedo mentre si sbucciava una mela.
Una signora, la scorsa settimana, dopo aver sbucciato una mela posò il coltello …..
Il 16 ottobre 2007 scrivevo così di lei…
Dal letto ti protendi verso di me che attraverso la stanza. Le braccia, oggi più magre, cercano nell’aria il contatto . Il capo lievemente reclinato non parla di resa ma agevola il passare del tuo sguardo mortificato per ciò che sai, ciò di cui hai timore.
La notte, ritorni tra i castagni e i tuoi ciliegi, ti soffermi vicino alle ortensie di cui chiedevi notizie al telefono. L’aria immobile è mossa solo dal frusciare della vestaglia mentre sul tavolo uno spicchio di mela sembra invitarti a raggiungerlo.
Ricordi quando mi raccontavi storie innanzi il camino mentre con un lungo bastone giravi la polenta per farmi dimenticare il dolore per la mamma che era dovuta tornare in citta?
Quel tormento che provai ora lo vedo nei tuoi occhi, occhi che temono quanto è lontano dalle tue abitudini. Il nascere implica il morire, ma tu ora vuoi solo ritornare tra i castagni, dopo di ciò sei disposta a creare il vuoto.
Fuori di casa, un tempo, una pozzanghera aspettava me e il mio camioncino per una nuova giornata da consumare al sole. Era un gran bel vivere lì, all’aria aperta con le efelidi che mi traversavano le guance. Ricordi quando mi sedevi sulla poltrona e alzavi in aria un uovo per insegnarmi a muovere lo sguardo sulle cose ?
Quei tuoi volumi dalla costa gialla erano un meraviglioso passatempo, mi protendevo sulle figure per stargli vicino, sperando di entrarvi dentro.
Un tempo avevi lo sguardo severo , tinto di marrone fondo per nascondere un sorriso da donare con generosa parsimonia perché ciò che è autentico và meritato.
Sei l’ albero cresciuto tra i monti, pianta abituata al sole come alle tante ombre. Il vento è invecchiato assieme a te e ora sembra spirare più lento mentre fatica a staccare le foglie d’autunno.
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